Riflessioni umanistiche sullo scrivere storia (Regoliosi)
A partire dal ‘400 tre discipline diventano fondamentali oltre le sette arti liberali: storia, etica ed eloquenza (primo modello: Petrarca). La retorica serve a regolare e migliorare la comunicazione, l’etica a regolare i rapporti civili, la storia a fornire utili esempi di comportamento.Particolarmente innovativo è lo studio della storia: si trova nei proemi delle opere storiografiche e nei dibattiti che se ne sviluppano, nelle introduzioni a corsi universitari appositi, nelle dediche di traduzioni, in epistole e trattati.
Dal punto di vista contenutistico, però, non si sviluppa una “filosofia della storia” o una coscienza dell’ambito critico rigoroso della disciplina ma si resta nel solco della tradizione classica. In questo il Rinascimento innova riscoprendo: la storia non è governata dalla Provvidenza, non si approda alla vita eterna ma la misura della gloria terrena e la capacità degli uomini di far realizzare i loro desideri è la dimensione della loro effettiva realizzazione. Rispetto al medioevo una ricostruzione più critica di fatti e personaggi e una più problematica ricerca delle cause.
La riscrittura acquista caratteristiche di intarsio, creazione autonoma in base a elementi individuali. Esistono due correnti principali:
la Latina che si appoggia soprattutto a Cicerone e Quintiliano:
possibilità di licentia espressiva, maggiore affinità con la poesia (opus oratoriae)
funzione morale che si realizza nei contenuti, nell’esperienza tramandata richiamo forte alla verità che le storie tramandano - alto scopo pedagogico
e celebrativo: importanza dei monumenta dei grandi uomini del passato anche recente
la Greca invece si basa su Tucidide e Luciano e invece ha come pilastri
il richiamo alla nuda verità
uno stile brevis
inizio di discernimento delle testimonianze
identificazione di obiettivi utili in senso realistico-politico ma non adulatori
Esempi: Guarino Veronese, una costruzione a intarsio
Primo grande maestro umanista con posizione fortemente monarchica (il più convinto dell'umanesimo, suo figlio lavora per gli Aragona). È il più grande esperto di Grecia (oratori, storici, Plutarco, Luciano...) a cui attinge in prima persona.Nella storiografia di corte cogestita la storia dev'essere vera ma organica al potere; la storiografia assume uno statuto autonomo e diventa un genere letterario.
Si tratta di una lettera scritta per Tobia del Borgo, discepolo di Guarino che partiva per diventare storico di corte per Sigismondo Malatesta: è quasi un viatico, un ultimo insegnamento. È praticamente un trattato sulla natura, l'essenza storica e la struttura retorica della storiografia: come si fa e come si scrive.
La lettera si basa su due modelli forti: Cicerone innanzitutto Pro Archia e De oratore, apertamente citate da Guarino, ma il nocciolo della lettera è fornito da Luciano, De historia conscribenda, trattato che ricalca alcune posizioni di Tucidide e che non viene minimamente citato come fonte ma quasi plagiato: era una fonte non ancora diffusa e Guarino voleva tenersi l’esclusiva.
Inoltre il messaggio di Luciano è profondamente diverso da quello di Cicerone ma le divergenze vengono smussate in un unico pensiero (costruzione a intarsio, mellificazione):
1. la poesia (ogni tipo di scrittura eloquente) serve a garantire l’eterna memoria degli uomini grandi [rivalutazione umanistica della poesia] + accentuazione encomiastica (Cic: storia come celebrazione)
2. esempi di cosa sia la storia secondo i canonici Gellio, Servio, Isidoro e Cicerone
3. schedatura previa e sommaria dei dati da valutare: quæ in eo genere sint evitanda quæ sequenda. Tipico della retorica basso-medievale è definire un termine prima in negativo poi in positivo.
4. uno solo è il vero compito e fine della storia: l’utile, che si ottiene con il vero.
5. da evitare l’eccessiva adulazione, le lodi eccessive o i condizionamenti dovuti all’odio
6. basare il racconto sull’esperienza diretta o su consigli di esperti, mantenere la mente libera da condizionamenti, paure, speranze. Lo storico deve essere impavido, incorruttibile, libero, amico della verità e della parola schietta ecc
il tema di Luciano, nell’originale, va oltre questo richiamo di tipo etico alla verità ma in questo non è seguito da Guarino, che tralascia o manipola alcuni capitoli: cade l’esortazione alla rigorosa ricostruzione dei fatti attraverso le testimonianze, cade la tematica dell’utilitas della verità in ambito politico-civile, cade il valore della brevitas come garanzia di veridicità.
7. per integrare gli eliminati passi di Luciano sullo stile Guarino inserisce Cic, De Oratore: consilia primum, deinde acta, postea eventus expectantur corredato di esempi suoi. Esorta a non registrare il fatto nudo ma a raccontare anche come sono accaduti i fatti con ricchezza di eloquenti figure e sentenze (ma sempre in modo chiaro e comprensibile).
La fonte è omogeneizzata e neutralizzata in un contesto più adatto alla vita sociale di Guarino, gli strumenti lavorano a esprimere il pensiero personale dell’umanista.
Viene definito uno stile storico, enorme passo in avanti per quanto fatto attraverso Luciano: è un'arte difficilissima.
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