sabato 9 agosto 2008

Appunti di Storia Romana 1: fonti primarie (Letta)

Fonti primarie
Le fonti primarie possono essere scritte o non scritte, ma sono espressione diretta del fenomeno. Sia per le fonti primarie che per le secondarie è importante utilizzare il documento originale, sia per gli scritti che per i materiali.
Fonti primarie non scritte: monumentali o archeologiche
Ovvero qualunque manufatto, prodotto artificiale. Monumentum = qualunque cosa serva a ricordare qualcos'altro. Un monumento può essere insieme fonte scritta e non scritta: bisogna integrare i due piani.
I monumenti ufficiali sono programmatici, ci fanno conoscere l’affermazione di valori comuni alla società del tempo e di riflesso l’organizzazione del consenso intorno all’autorità (maneggi politici) a volte come affermazione di valori o esaltazione di una figura pubblica, a volte come lotta agli oppositori o versione ufficiale di un avvenimento. Per questo non vanno presi alla lettera ma letti in filigrana e solo in casi fortunati possiamo avere un riscontro incrociato con altre fonti; restano cmq importanti.
Fonti ufficiali o pubbliche
Monumenti programmatici
Servono solo a ricordare qualcosa, non hanno uno scopo pratico, solo ideologico.
Statue onorarie: ritratti funerari, rilievi storici;
Colonne con spirali di rilievi (p.e. la colonna coclide)
Trofei: generalmente rappresentazione di cumuli di armi.
Monumenti funzionali
Possono avere una parte programmatica, ideologica ma hanno soprattutto un'utilità pratica. Ci servono per ricostruire la storia religiosa, politica (oltre a messaggi diretti i periodi di stabilità comportano piani edilizi a lungo termine), economica (costruzione di mercati e magazzini per il grano statali; più in generale in periodi di povertà diffusa si fanno meno restauri e manutenzione e non si inaugurano che pochi edifici nuovi), militare (oltre alla fondazione di castra i monumenti informano sulle guerre e sui contatti con altri popoli).
Edifici di interesse pubblico
Templi, basiliche (generalmente in uso dal II secolo a.C.): attenzione alla politica religiosa di Roma.
Foro: piazza ed edifici pubblici, cuore politico della città. Nella versione invernale è coperta.
Mercati p.e. mercati traianei
Curia per il senato o per il consiglio locale
Portici
Fontane
Circhi, Teatri, Anfiteatri per gladiatori o bestiarius
Terme
Biblioteche (dal I a.C.)
Horrea (granai)
Infrastrutture
Importanti per la storia militare e di diffusione della popolazione lo studio delle strade e degli acquedotti
Strade
Ponti
Acquedotti
Canali, emissari artificiali
Moli, bacini
Mura e sistemi difensivi (es. il Vallo di Adriano); talvolta le cinta murarie hanno significato ideologico e non pratico di difesa.
Centuriazione: sistemazione razionale del territorio agricolo per lo sfruttamento, per regolare il fisco e il catasto; organizzazione in un reticolato razionale ortogonale di strade e canali per il facile accesso e per il deflusso delle acque, con numerazione degli assi. Consente di ricostruire aspetti della vita economica e amministrativa.
Cardi (NS) e decumani(EO) nelle città
Porti (Ostia, Pozzuoli...) ci informano sulla parabola economica delle aree dell'impero
Fonti private
Che sono importanti ovviamente anche quando prive di un apparato scritto; vengono prese in considerazione per serie, ovvero per quantità e diffusione sul territorio, per qualità relativa ecc. Servono ad approfondire aspetti che gli autori antichi ritenevano superflui come la storia economica e sociale, a cui alludono sempre brevemente:
storia del popolamento delle varie zone: ripartizione per ceto sociale, quantità demografica da studi sugli oggetti d'uso comune e sull'urbanistica;
storia economica: sistemi di produzione, tipo di colture, uso del lavoro schiavile, tecnologie sia dagli strumenti ritrovati che dalle rappresentazioni figurali;
storia dell'artigianato e dell'industria, evoluzione delle forme e tecniche di decorazione ecc. P.e. con questi studi tipologici viene ricostruito il processo che porta dalla concentrazione della produzione prevalentemente in Italia del I secolo a.C. alla delocalizzazione nelle province galliche del I d.C. e successivamente in Africa (fino alla conquista araba);
storia culturale: pitture murali che risentono di echi della cultura greca classica ed ellenistica e in generale soprattutto nelle decorazioni si attestano influenze e circolazione di culture diverse;
storia religiosa e delle credenze, particolarmente dalle pitture funerarie per l'auto-rappresentazione del defunto e i riti mortuari, spesso non riportati dalle fonti letterarie.
In generale, i resti della vita privata sono importanti per ricostruire la longue durée per cui i cambiamenti politici improvvisi sono irrilevanti.
Edifici privati
Abitazioni
Domus, organizzata intorno all'atrio (patio anteriore, cortile quadrato a cielo aperto con vasca piovana) e al peristilio; intorno stavano le stanze e di fronte all'ingresso il tablinum, o stanza di rappresentanza. ser ha risentito dell'influsso greco dietro c'è un grande cortile rettangolare lungo, con un porticato e un giardino, altre stanze per la servitù oppure ambienti di soggiorno.
Insula: condominio di parecchi piani ad appartementi per risparmiare spazio e per la speculazione edilizia (es. Marco Licinio Crasso poi detto Dives, il ricco grazie alle speculazioni edilizie e cfr scavi di Ostia). Hanno bisogno di finestre (le domus no): naturalmente questo rappresentava un problema perché il vetro era costosissimo (solo case ricche), si usava l’alabastro al limite, più spesso con tende e imposte di legno.
Villa = domus rurale divisa in una parte rustica per le attività agricole e in una parte urbana, cioè signorile, riservata al padrone e simile alla domus cittadina.
Capanne, fattorie ecc.
Botteghe, fornaci, peschiere ecc.
Monumenti funerari
Ovviamente sono i più diffusi.
Da una semplice fossa nella terra si passa a urne e monumenti sfarzosi: per le tombe degli imperatori è difficile dire dove finisce il pubblico e comincia il privato.
Instrumenta domestica
Oggetti d'uso comune (stoviglie, lucerne…), contenitori per immagazzinare e trasportare (anfore, dola…), strumenti di lavoro: sono fonti molto importanti.
Fonti primarie scritte non letterarie
Fonti epigrafiche
La civiltà classica greco-romana è la civiltà dell'epigrafia; le iscrizioni erano usate molto più di oggi perché sostituivano i manifesti, i giornali, i documenti ufficiali e tutti i mezzi di comunicazione moderni, ovviamente.
Le incisioni erano su pietra o bronzo, più raramente su altri supporti: argilla, intonaco, legno, metalli pregiati...

Spesso ci si più trovare di fronte a falsificazioni anche antiche o già falsificanti l'antico più antico o il moderno, ma sono difficili da smascherare molto più dei falsari moderni.
Bisogna fare attenzione anche alle iscrizioni restitute cioè arrivate non nella loro forma originaria ma in copie sostitutrici di un originale danneggiato o che sembrava troppo umile – spesso si cercava di ripetere il testo originale ma non sempre è possibile, anche in buona fede.
ufficiali
Testi di leggi pubbliche, atti, decreti o editti di magistrati, senatus consulta, trattati internazionali, atti di collegi sacerdotali, editti e costituzioni imperiali...
Dediche sacre ufficiali fatte a nome dell'intera comunità su opere pubbliche (gen. riportano da chi, perché, con quali fondi erano stati costruiti) tipo templi, staute, trofei ecc.
Iscrizioni onorarie su statue per personaggi pubblici per conservare il ricordo e sollevare a rilievo pubblico imperituro il personaggio: consoli, magistrati imperatori e personaggi locali, sindaci ecc. Queste in particolare sono importanti perché oltre al nome e la motivazione mettono anche tutto il cursus honorum sia per le cariche maggiori che per le minori: ci servono per integrare molti dati che la tradizione letteraria non tramanda: storie personali in tutte le epoche datando con precisione di dettagli legami politici, guerre ecc.
La prosopografia (studio dei singoli personaggi) è fondamentale per lo studio sociopolitico del mondo romano perché la politica era molto legata ai rapporti personali.
Iscrizioni pubbliche su ogni edificio pubblico: dicono chi perché e con quali fondi è stato costruito l'edificio. Spesso hanno anche note di ideologia e propaganda.
Termini confinari e miliari,
Cippi del pomoerium: importanti perché è il confine ideale che divide l'interno e l'esterno della città sacra. Quando si varca il p. verso l'interno si lascia l'imperium, quando si esce lo si assume.
Cippi della centuriazione danno notizie sulle redistribuzione di terre ai nullatenenti ecc.
private
Nella ricerca prosopografica vengono usate soprattutto le iscrizioni funerarie: il senso della dignitas romana e dell'onore poneva ovunque qualsiasi motivo di vanto del defunto e quindi della famiglia – ovviamente per i ceti alti della società.
Iscrizioni funerarie,
Iscrizioni votive per chiedere una grazia, per grazia ricevuta...
Termini di proprietà,
Iscrizioni su instrumenta domestica possono essere a sgraffio (prima della cottura) o graffiate dopo, dipinte; possono essere indicazioni di proprietà, di contenuto, di peso, di qualità, di origine, datazioni (data consolare). Servono a ricostruire il succedersi delle mode, i flussi di produzione, la ricchezza locale ecc.
Numismatiche
Necessarie per la storia sociale e militare: tesoretti militari nascosti in momenti di emergenza per evitare che vengano rubati (e mai più ritrovati) sono indizio di instabilità e insicurezza politica o militare. Uno studio attento su un'area relativamente vasta ci fa ricostruire le fasi della storia militare non necessariamente raccontate dalle fonti p.e. del confine danubiano e renano; un tesoretto è importante se vengono studiate tutte insieme le monete e datate almeno approssimativamente.
Papirologiche
Ovviamente si occupa di papiri documentari, non letterari.
La stragrande maggioranza proviene dall'Egitto per il clima particolarissimo (secco e sabbia sterile) e principalmente dai cumuli di spazzatura; altrove climi diversi e terreni acidi li hanno mangiati, i pochi che resistono vengono da situazioni particolarissime tipo Ercolano & Pompei dove si sono carbonizzati e quindi sono leggibili, mentre quelli egiziani sono perfettamente conservati.

Anche le tavolette cerate sono considerate insieme perché si usa la stessa grafia (capitale corsiva), mentre nelle iscrizioni si usa la capitale epigrafica. Anche le tavolette cerate sono per lo più egiziane, ma se ne trovano in Dacia, in Persia e in Britannia, provenienti da archivi.
Erano tavolette di legno coperte di cera: la cera è sparita ma sul fondo è rimasto graffito lo scritto. Se sono state usate più di una volta è difficile capirle.
Sono legate per lo più alla storia economica e sociale: liste di prezzi, contabilità ecc, di cui le fonti letterarie non raccontano. Importanti anche per la storia amministrativa: verbali di requisizione, certificati di avvenuta corvèe (πεντήμηρος) e per la storia giudiziaria: testi di costituzioni imperiali su papiro come la Constitutio Antoniniana (o Concessione di Caracalla della cittadinanza) ma anche verbali di processi con interrogatori, testimonianze ecc.
Fonti primarie scritte letterarie
Orazioni
Espressione diretta della vita politica delle società antiche. Le trascrizioni precise cominciano in epoca solo relativamente recente: quella di Appio Claudio Cieco (35 ca.) è la prima che Cicerone poteva leggere. La prima raccolta è di Catone, mentre Cicerone è l'autore più importante per il genere delle orazioni, che spaziano da ambito giudiziario a politico e ci arrivano in gran numero.
Diarii o Commentarii
I più celebri sono quelli di Cesare, ma altri già prima ne avevano scritti. Sono difficili da usare se scritti come apologia di se stessi.
I primi esempi di cui abbiamo notizia sono della fine del II-inizio I secolo a.C.: Lutazio Catulo e Silla (la biografia plutarchea di Silla li usa come fonte primaria).
Lettere sia privare che scritte per la pubblicazione
Cicerone, Plinio il giovane, Frontone. Sono aperture sul contemporaneo e informazioni preziose sui fatti da parte di testimoni, p.e. le lettere di Cicerone sulla guerra civile (spostamenti, retroscena, contatti, mercanteggiamenti, timori...)
Scritti polemici, pamphlet, libelli
Fatti circolare per denigrare avversari politici o suffragare una versione dei fatti. P.e. L'Anticato, scritta da Cesare contro il libello che esaltava Catone, scritto dai nostalgici della repubblica.
Se ne trova qualche riflesso negli scritti coevi.
Scritti d'esaltazione o d'occasione, panegirici
Esaltazione oltre il giusto e senza limiti di veridicità di un partito o dell'imperatore. È un vero e proprio genere letterario di discorso pubblico, circolante in forma scritta dal periodo imperiale in poi e raccolte fra il III e il IV secolo per gli imperatori; ovviamente non sono opere affidabili come la storiografia ma comunque utili. Un esempio è il Panegirico di Plinio il Giovane, scritto per la salita al trono di Traiano.

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